Viaggiare con i cinque sensi

8 Ottobre 2002

Come potenziare l’ascolto

Comunicare ed ascoltare sono esperienze che coinvolgono tutti i cinque sensi con i quali entriamo in contatto con il mondo e ci orientiamo in esso. Vista, udito, gusto, tatto e olfatto agiscono contemporaneamente per definire la nostra conoscenza del reale. Tutti sono permanentemente in funzione, ma poiché il flusso di dati proveniente dall’esperienze è in buona parte superfluo per la comprensione della stessa il nostro cervello automaticamente opera una selezione attivando i canali più idonei alla comprensione. Così mentre leggiamo attiviamo maggiormente la vista, mentre ascoltiamo della musica l’udito e così via. Questo non significa che gli altri sensi non siano attivi, semplicemente fanno da sfondo. Ad esempio ora, mentre leggete questo articolo siete concentrati sulla vista, ma contemporaneamente avete delle informazioni che giungono dal vostro tatto, il tocco sul mouse se siete al computer o la sensazione della carta tra le dita se il supporto è cartaceo, oppure la comodità scomodità della sedia, il rumore di sottosfondo che c’è nel posto in cui siete, il sapore della caramella che state succhiando o del caffè che avete bevuto prima. Basterà attirare l’attenzione sugli altri canali sensoriali per esserne consapevoli.
I dati raccolti dai sensi concorrono a formare la rappresentazione interna o mappa del mondo. Le rappresentazioni interne visive, auditive, cinestesiche sono dette in PNL Sistemi Rappresentazionali. Anche se i sensi sono cinque, la PNL distingue tre Sistemi Rappresentazionali: visivo (V), auditivo (A) e cinestesico (K) che coinvolge tatto, gusto e olfatto.
Ognuno di noi nel tempo sviluppa un sistema privilegiato di rappresentazione del mondo, così, pur essendo perfettamente in grado di utilizzare tutti i nostri sensi, già ad 11?13 anni iniziamo ad avere nette preferenze. Quando una persona tende ad usare un sistema rappresentazionale, piuttosto che un altro, in maniera abituale, esso sarà chiamato Sistema Rappresentazionale Primario.
Ad incidere sulla formazione dei sistemi rappresentazionali influiscono l’ambiente di sviluppo, la cultura e la teconologia. Prima della scoperta della stampa e poi dell’alfabetizzazione di massa, la cultura di riferimento era prevalentemente orale, quindi legata all’ascolto e alla memoria. Con il testo scritto si passati al segno grafico trasformando l’occhio nel nuovo polo sensorio, ed ora con la comunicazione multimediale, sommando il segno al suono, torniamo ad una riscoperta dell’oralità con una modalità comunicativa audiovisiva.
Il formarsi di un sistema preferenziale corrisponde ad una migliore utilizzazione in termini di qualità che il sistema stesso impara a sviluppare. Tuttavia questo guadagno avviene a scapito della portata della percezione.
Ecco allora la voglia di viaggiare con i 5 sensi per riscoprire e privilegiare informazioni e sensazioni che il più delle volte trascuriamo. Il viaggio a cui abbiamo pensato è un percorso sensoriale: bendati, limitando il sistema primario più diffuso e attivo, ci tuffiamo, rilassati dalla musica, a toccare diversi oggetti di differenti materiali, ad odorare alcuni profumi e ad assaggiare dolci sapori.
Alla fine insieme scopriamo quante informazione spesso ci perdiamo del reale e quanto la dimensione cinestesica ci metta in relazione con le nostre sensazioni e quindi con la dimensione analogico-emozionale della comunicazione.
Accedere al cinestesico trasforma l’incontro con il reale rendendolo più ricco e carico di significato; riavvicina la mente al corpo e ad i suoi segnali; trasforma la comunicazione in una modalità più emotiva, coinvolgente e motivante; riscopre il piacere della funzionalità di sensi spesso bistrattati; amplificando il contatto con il reale rende l’ascolto più attivo e completo.
Questo viaggio ha stimolato gli altri sistemi rappresentazionali favorendo una maggiore consapevolezza del proprio stile di orientamento-conoscenza del reale e della propria modalità di comunicazione. Uscire dalla dipendenza di un unico sistema evita il rischio di irrigidire le nostre rappresentazioni (qualcuno arriva addirittura a vedere le proprie sensazioni); permette di non perdere informazione che possono essere importanti e che provengono da altri sistemi sensoriali; aiuta a non lasciarsi sfuggire qualche aspetto interiore significativo dell’esperienza.

Angelo Dossena e Manuela Maruca, Consulenti ETLINE e Associati

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