Esserci fino in fondo, nel lavoro e nella vita

23 Febbraio 2006

Nella vita di tutti giorni, specialmente se svolgiamo una vita attiva e lavorativa, incontriamo momenti di mancanza di tempo, di fiato corto, di stress e qualche volta persino di ansia.

Normalmente reagiamo con fastidio a questi segnali considerandoli come inceppi nello scorrimento normale e funzionale della nostra giornata. E tendiamo spesso a svalutarli o comunque a non dare l’ascolto attento che meriterebbero.

Questo fa si che da un punto di vista psicofisiologico alcune situazioni ripetute tendano a formare delle risposte croniche di difesa o di reazione che possono spaziare dalla semplice contrattura muscolare alla manifestazione di vere e proprie patologie psicosomatiche.

Capire invece che cosa sta avvenendo a livello psicofisico, e in risposta a quale stimolo esterno, può permettere una gestione più attenta ed efficace della grande risorsa che è costituita dal nostro corpo. In questo seminario abbiamo fornito alcuni spunti di riflessione per aprire un dialogo negoziale tra la mente ed il corpo allo scopo di ricreare un maggiore benessere , e migliorare la qualità della vita nel quotidiano.

Capire quindi che cosa sia lo stress da un punto di vista fisiologico e come i fattori di stress possano profondamente variare da individuo a individuo rappresenta un primo passo verso un processo di autodiagnosi e di consapevolezza.

Distinguere tra stress “buono” (eustress) e stress “cattivo” (di stress) può, all’interno della nostra storia di vita personale, fornirci da un lato accesso a motivazione, e dall’altro farci apprendere a leggere quali siano i segnali di stop che dobbiamo rispettare quando ci vengono lanciati dal nostro corpo.

Micaela Vannucchi – Analista Transazionale

Lascia un Commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *